La Commissione Europea al lavoro per nuove norme condivise
La decarbonizzazione è ormai uno dei punti d’arrivo fissi sulla road map dell’ecosostenibilità. La Commissione Europea, attenta alle richieste che vengono dai settori trainanti dell’economia, come l’innovazione tecnologica, la produzione energetica e l’agricoltura, nonché sensibile alla sfida del cambiamento climatico, ha aperto in tavolo di consultazioni che mira a giungere a soluzioni eco-friendly sì, ma al tempo stesso efficienti.
Considerando, dunque, l’attuale crisi energetica conseguente alla guerra in Ucraina, e dato il ruolo che i prodotti fotovoltaici dovranno svolgere nella decarbonizzazione del sistema energetico dell’Unione Europea, è necessario che quelli di nuova installazione siano rispettosi dell’ambiente. Per tale motivo, dall’incontro “Ecodesign – European Commission to examine need for new rules on environmental impact of photovoltaics”, verranno fuori nuove leggi per gestire l’impatto ambientale dei prodotti fotovoltaici: pannelli solari, inverter e impianti. Il meeting ha aperto i lavori già lo scorso autunno 2021, ma soltanto ora sono state avviate le consultazioni, che hanno come data di scadenza il prossimo mese di dicembre, quando verranno rese note le decisioni prese.
Alla base delle nuove regole per l’impatto ambientale del fotovoltaico ci sono gli atti europei già esistenti, ovvero la Direttiva in materia di ecodesign (2009/125/CE) e il Regolamento sull’etichettatura energetica (2017/1369/CE), ed esse si inseriscono nel piano “REPowerEU” nato lo scorso maggio 2022 per rispondere tempestivamente alla crisi dell’energia. Molto importante è il fatto che la commissione riunita per varare le nuove norme chieda ai cittadini e alle organizzazioni pubbliche e private di partecipare con le proprie opinioni e suggerimenti alle consultazioni: infatti sul sito ufficiale della Commissione Europea si può accedere alla pagina in cui sono disponibili i form per rispondere a un questionario e comunicare il proprio punto di vista direttamente alla direzione dei lavori. Dai dati forniti risulta che, almeno fino ad ora, i cittadini italiani sono stati nettamente i più attivi nelle comunicazioni sul tema (il 32% dei partecipanti).
Oltre al design e alla necessità di garantire la comparabilità sul mercato tra fotovoltaico e carbonio per favorire investimenti nel primo, piuttosto che nel secondo, verranno prese in considerazione le emissioni legate alla produzione e al trasporto, il materiale usato per la realizzazione dei componenti e la progettazione, al fine di rendere la tracciabilità più trasparente per un migliore recupero e favorire la riparazione. L’iniziativa tende a stabilire regole condivise per l’intera Comunità Europea, e la Commissione intende dar vita a una normativa generale per la progettazione di moduli fotovoltaici e inverter con una resa energetica a lungo termine basata sulle pratiche dell’economia circolare: per esempio il ritiro dal mercato di prodotti di bassa qualità aprendo all’uso di materiali più affidabili. Lo scopo è anche quello di ottimizzare la resa energetica dei piccoli impianti fotovoltaici, consentendo in tal modo ai consumatori di fare una scelta consapevole, in linea con il risparmio energetico e con un occhio al portafoglio.
Fonte: ec.europa.eu